Secondo i dati rilasciati dall’ufficio studi di idealista, portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, i prezzi delle case usate ristagnano in Italia a luglio, dopo l’incremento marginale dello 0,1%. Il prezzo medio di attesta a 1.861 euro al metro quadro.
L’analisi dell’andamento dei valori immobiliari nell’ultimo anno mostra un aumento complessivo dell’1,8%, dimostrando una sostanziale stabilità nel mercato delle abitazioni usate.
Regioni
Valori in aumento nel 75% delle regioni italiane, con i maggiori incrementi in Trentino-Alto Adige (1%), Lombardia (0,9%) e Veneto (0,6%). Rialzi più contenuti nel resto delle regioni (12), racchiuse in uno stretto range che va dallo 0,5% del Friuli-Venezia Giulia allo 0,1% della Valle d’Aosta. Di contro, i ribassi in Toscana (-0,5%), Lazio, Piemonte (entrambe giù dello 0,4%) Molise e Liguria (entrambe in calo dello 0,3%).
La regione con prezzi al metro quadro più elevati è il Trentino-Alto Adige, con i suoi 2.864 euro al metro quadro. La seguono Valle d’Aosta (2.618 euro/m²), Liguria (2.489 euro/m²) e Toscana (2.348 euro/m²). Prezzi superiori alla media italiana anche per il Lazio (2.179 euro/m2) e la Lombardia (2.178 euro/m2). Sotto la media le restanti 14 regioni, i cui prezzi al metro quadro vanno degradando dai 1.756 euro dell’Emilia-Romagna fino agli 875 euro del Molise.
Province
Tendenza positiva anche nelle (106) province monitorate con 54 zone in aumento; 8 presentano prezzi stabili rispetto a giugno; 44 sono in calo. I maggiori incrementi del periodo si rilevano a Belluno (5,5%), Vercelli (2,6%), Frosinone e Trieste (entrambe su del 2%). Altre 50 aree provinciali evidenziano rialzi compresi tra l’1,5% di Ravenna e lo 0,1% di Aosta. Le zone che non fanno registrare variazioni rispetto ad un mese fa sono: Cosenza, Varese, Reggio Emilia, Pordenone, Bolzano, Novara, Sondrio e Cagliari. Le province i cui prezzi hanno subito i maggiori ribassi sono Grosseto, Potenza (-1,3%), Pavia ed Oristano (entrambe -1,2%). Cali superiori all’un per cento anche per Biella, Nuoro e Viterbo (-1,1% le tre aree).
Sul fronte dei prezzi, Bolzano si conferma di gran lunga la provincia italiana più cara con i suoi 4.351 euro al metro quadro. La seguono Milano (3.435 euro/m²) e Lucca (3.222 euro/m²). Valori immobiliari superiori alla media italiana in altre 26 aree provinciali comprese tra i 3.089 euro di Savona ed i 1.880 euro di Latina e Siena. All’opposto, le province più convenienti per gli aspiranti proprietari sono Biella (618 euro/m²), Caltanissetta (667 euro/m2) e Isernia (672 euro/m2).
Capoluoghi
A differenza di regioni e province, che presentano un andamento positivo, la tendenza cittadina dei prezzi dell’usato vede, invece, una prevalenza di aree in calo, sono 56 su 107 capoluoghi monitorati, trascinate a ribasso da Barletta (-3,5%), Agrigento (-3,2%) e Potenza (-2,9%). I maggiori rialzi del mese invece toccano le città di Frosinone (3,7%), Mantova (3,4%) e Rimini (3,3%).
Per quanto riguarda i grandi mercati cittadini, Bologna (-1,4%) ha subito una netta diminuzione dei prezzi rispetto a giugno. Lieve calo per Milano e Roma (entrambe -0,1%), Torino ha mantenuto prezzi stabili, mentre Palermo (1,6%) e Napoli (1,7%) registrano valori in ascesa.
Milano (4.983 euro/m2) si conferma anche a luglio la città più cara, seguita da Bolzano (4.409 euro/m2) e Venezia (4.382 euro/m2). Prezzi superiori alla media nazionale in altri 33 capoluoghi compresi tra Firenze (4.052 euro/m2) e Savona (1.876 euro/m2). Di contro, Biella (725 euro/m²) è il capoluogo più economico davanti a Caltanissetta (727 euro/m²) e Ragusa (740 euro/m²).
Nota metodologica
A partire dal rapporto relativo al secondo trimestre del 2022, abbiamo aggiornato la metodologia di calcolo per la determinazione del prezzo delle abitazioni rimuovendo gli annunci di aste dal campione storico di idealista (da gennaio 2012 ad oggi).
Tale approccio permette di minimizzare le distorsioni statistiche derivanti dai prezzi di questi annunci, che non rispecchiano l’effettiva richiesta del proprietario, ma il prezzo di base d’asta (prezzo inferiore al suo valore), e garantisce la massima accuratezza del nostro report. Dal 2021 abbiamo osservato una presenza crescente di annunci di aste sul portale, soprattutto nelle aree urbane, da qui la scelta di intervenire per rimuovere gli annunci prima di procedere al calcolo per minimizzare le distorsioni del campione e far sì che le serie di prezzi generate siano più stabili e rappresentino al meglio i prezzi di offerta. Nel 2019 idealista aveva introdotto una nuova metodologia di calcolo tesa a rendere la nostra analisi dell’evoluzione dei prezzi, specialmente in aree di piccole dimensioni, ancora più robusta che in passato.
Per evitare salti nella nostra serie, i dati dal 2007 erano stati ricalcolati con la nuova metodologia. Su raccomandazione del team statistico di idealista/data, divisione specializzata nella gestione di grandi volumi di informazioni e nel data modeling, avevamo aggiornato la formula per indicare il prezzo medio con maggiore certezza: oltre a eliminare gli annunci atipici e con i prezzi fuori mercato, si calcola il valore mediano invece del valore medio. Con questo cambiamento, oltre ad affinare ulteriormente il nostro indice rendendolo più rispondente alla realtà del mercato, omologhiamo la nostra metodologia a quelle applicate in altri Paesi per ottenere dati immobiliari. Tra le tipologie immobiliari che compongono il campione da analizzare, vengono incluse le case unifamiliari (viletta o chalet), mentre sono esclusi gli immobili, di qualsiasi tipo, che sono rimaste nel nostro database senza ottenere interazioni utente per molto tempo. Inoltre, a partire da questo mese sono state scartate anche le aste. Il rapporto è sempre basato sui prezzi di offerta pubblicati dagli inserzionisti di idealista. Il report completo è consultabile al seguente link: https://www.idealista.it/sala-stampa/report-prezzo-immobile/
Fonte Idealista.it