Il tema della Giornata mondiale senza tabacco 2023 è ‘Coltivate cibo, non tabacco‘, e incoraggia i governi di tutto il mondo a porre fine ai sussidi per la coltivazione del tabacco e invece sostenere gli agricoltori a passare a colture più sostenibili che contribuiscano a migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione.
“Il tabacco è responsabile di 8 milioni di morti all’anno, eppure i governi di tutto il mondo spendono milioni di dollari per sostenere le coltivazioni di tabacco”, ha dichiarato il dott. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’OMS. “Scegliendo di coltivare cibo invece che tabacco, diamo priorità alla salute, preserviamo gli ecosistemi e rafforziamo la sicurezza alimentare per tutti”.
Secondo la FAO, nel 2021 oltre 768 milioni di persone nel mondo erano affette da denutrizione, rispetto ai 618 milioni nel 2019. La pandemia di Covid-19 ha aggravato la crisi alimentare globale, che è stata poi peggiorata dalla guerra in Ucraina, che ha temporaneamente tagliato fuori dal mercato mondiale due dei maggiori produttori di cereali al mondo.
“Il tabacco non è solo una minaccia enorme per l’insicurezza alimentare, ma anche per la salute in generale, inclusa quella degli agricoltori di tabacco”, ha dichiarato il dott. Ruediger Krech, direttore della promozione della salute presso l’OMS. “Gli agricoltori sono esposti a pesticidi chimici, fumo di tabacco e a una quantità di nicotina equivalente a quella di 50 sigarette, il che porta a malattie come condizioni polmonari croniche e intossicazione da nicotina”, ha aggiunto Krech.
Secondo le stime della FAO, la Cina è di gran lunga il maggior produttore di tabacco non lavorato al mondo, con una produzione di 2,1 milioni di tonnellate nel 2021, seguita da India e Brasile con circa 0,75 milioni di tonnellate ciascuno.
Fonte Idealista.it