Anche gli affitti brevi sono diventati ‘colpevoli’ dei mali degli alloggi in Portogallo. Il governo portoghese ha approvato misure per frenare l’aumento delle locazioni a breve termine rispetto agli affitti tradizionali con il divieto di aprire nuovi appartamenti turistici a Lisbona, Porto e gran parte della costa portoghese, oltre ad aggiungere una maggiorazione del 15% alle tariffe che di solito pagano i turisti
Questa misura sarà applicata a più di 108.000 case ad uso turistico, che rappresentano circa l’1,8% dell’intero parco residenziale in Portogallo. Con questo “contributo straordinario” del 15%, che originariamente doveva essere del 35%, la locazione turistica si affianca ad altri settori come l’energia o l’alimentare su larga scala. Le associazioni di affitti brevi deplorano anche la possibilità di sospendere le licenze già concesse se i due terzi dei residenti dello stesso edificio lo votano.
Secondo le statistiche, circa 70.000 unità di appartamenti in affitto breve si trovano in condominio. Il governo portoghese sta negoziando da febbraio misure per fermare l’aumento dei prezzi e degli affitti vista la difficoltà di molti portoghesi ad accedere a una casa. A tutte queste iniziative riguardanti gli affitti turistici si è aggiunta la fine della Golden Visa per i cittadini stranieri che investono nell’acquisto di una casa in territorio portoghese. Una misura che ha portato alla concessione di quasi 12.000 permessi di soggiorno in quasi 10 anni dal suo lancio.
Un altro dei punti in conflitto è stato l’affitto forzato delle case vuote, che secondo gli organismi ufficiali ascendono a più di 723.000 unità. Ma si tratta più che altro di una misura eccezionale alla quale ricorrono i consigli comunali, “purché garantisca la funzione sociale dell’abitazione”
Fonte Idealista.it
