Sfratto per morosità riforma Cartabia: tutte le novità

  • 10 mesi ago
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Da febbraio 2023, è entrata in vigore la riforma Cartabia, un’importante modifica legislativa del diritto processuale civile italiano, con il fine di riformare e semplificare le procedure legali, migliorando l’efficienza e l’accessibilità alla giustizia. Al momento, sono state oggetto di modifica numerose norme in materia di sfratto. Vediamo, nel seguente testo, come sono cambiate soprattutto quelle relative allo sfratto per morosità con la riforma Cartabia.

Cos’è e cosa prevede la riforma Cartabia

La riforma Cartabia, come suggerisce la parola, è una riforma del processo civile italiano che prende il nome dal suo principale promotore, il professor Marta Cartabia, ex presidente della Corte costituzionale e poi Ministro della Giustizia. Essa è stata promossa con l‘obiettivo di modernizzare il sistema giudiziario italiano, rendendolo più efficiente, snello e veloce. Tra i principali cambiamenti introdotti nel processo civile, entrati in vigore dal 28 febbraio 2023, spiccano:

  • il principio del “contraddittorio virtuale“ che consente alle parti di svolgere attività processuali attraverso mezzi telematici, riducendo la necessità di comparire fisicamente in tribunale. Questo ha reso il processo più snello e ha semplificato la gestione delle pratiche, favorendo una maggiore celerità nella risoluzione delle controversie;
  • la figura del “processo civile telematico”, che prevede l’utilizzo delle nuove tecnologie digitali per la presentazione di atti e documenti, la comunicazione tra le parti e il deposito degli atti processuali. Questo ha contribuito a ridurre i tempi di gestione delle pratiche e a semplificare la raccolta delle prove, favorendo una maggiore efficienza del sistema giudiziario;
  • la riduzione dei gradi di giudizio. Sono stati istituiti nuovi procedimenti abbreviati e semplificati che, oltre a garantire una riduzione dei tempi di giudizio, hanno favorito una diminuzione degli oneri finanziari per le parti coinvolte;
  • e l’accesso alla giustizia per tutti, in particolare per le fasce più deboli della società, attraverso l’introduzione di misure volte a favorire la mediazione e la conciliazione come strumenti alternativi di risoluzione delle controversie. Questo ha contribuito a promuovere una cultura di risoluzione pacifica dei conflitti, alleggerendo l’ingorgo dei tribunali.

Naturalmente, novità importanti hanno riguardato anche lo sfratto per morosità nella riforma Cartabia. Queste verranno analizzate di seguito.

Sfratto per morosità riforma Cartabia: le novità 

Anche in tema di sfratto per morosità, la riforma Cartabia ha introdotto alcune novità di rilievo, volte ad accelerare i tempi di risoluzione della procedura e a garantire un maggior tutela dei diritti e degli interessi delle parti coinvolte (locatore e conduttore).

 

L’atto di citazione di sfratto per morosità della riforma Cartabia

L’atto di citazione, presentato dal locatore o dal suo rappresentante legale, rappresenta il primo passo nel procedimento di sfratto. Secondo la riforma Cartabia, quest’ultimo deve contenere al suo interno tutta una serie di informazioni specifiche quali, ad esempio l’indicazione del termine di morosità, l’invito a liberare l’immobile e l’avvertimento che, in caso di mancato adempimento, verrà promosso il rilascio forzato dell’abitazione.

Inoltre, rientra tra le novità dello sfratto per morosità della riforma Cartabia la notifica dell’atto di citazione. Più precisamente, dal 28 febbraio 2023, è possibile notificare l’atto di citazione mediante il deposito presso l’ufficio postale. In questo modo la comunicazione tra le parti sarà più rapida ed efficiente, mentre i tempi della procedura verranno accelerati, evitando possibili ritardi dovuti proprio alla difficoltà di notifica. Naturalmente, per lo sfratto per morosità (riforma Cartabia), il modello per la redazione di un atto di citazione è consultabile e reperibile online.

L’art. 663 della riforma Cartabia (convalida di sfratto)

Per lo sfratto di morosità, la riforma Cartabia ha previsto una modifica anche dell’art. 663, il quale recitava ““se l’intimato non comparisce o comparendo non si oppone, il giudice convalida la licenza o lo sfratto e dispone con ordinanza in calce alla citazione l’apposizione su di essa della formula esecutiva”.

Tuttavia, ora, la versione modificata stabilisce che se l’intimato non si presenta all’udienza o, pur presentandosi, non si oppone, il giudice ha la facoltà di convalidare con un’ordinanza esecutiva la licenza o lo sfratto. Questo significa che, alla fine dell’atto di citazione, non è più necessario aggiungere la formula esecutiva di sfratto con la riforma Cartabia. Ecco di seguito

Il decreto ingiuntivo sfratto per morosità nella riforma Cartabia

In tema di sfratto per morosità, la riforma Cartabia ha introdotto delle novità anche in merito al decreto ingiuntivo. Il primo provvedimento, mirato ad accelerare la risoluzione delle controversie e ad evitare che una contestazione puramente formale rallenti eccessivamente i tempi della procedura, consente di emettere il decreto ingiuntivo anche in presenza di una contestazione da parte del debitore, a condizione che questa sia manifestamente infondata.

Inoltre, per offrire maggiore praticità ed efficienza, è ora possibile effettuare la notifica attraverso la posta elettronica certificata o tramite altri mezzi telematici. Infine, la riforma Cartabia ha apportato importanti cambiamenti alle modalità di opposizione al decreto ingiuntivo, con l’obiettivo di assicurare una maggiore tutela del debitore e promuovere al contempo la ricerca di una soluzione amichevole tra le parti. Una delle principali novità introdotte è proprio la facoltà, conferita al debitore, di richiedere la sospensione dell’esecuzione del decreto ingiuntivo, in attesa che il giudice si pronunci sulla validità della contestazione sollevata.

 

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Quali sono i tempi per uno sfratto per morosità?

In caso di sfratto per morosità, i tempi variano da un caso all’altro in base a fattori come la complessità della situazione, la capacità di collaborazione tra le parti coinvolte e le competenze del giudice di riferimento nella risoluzione della procedura. Ad oggi, l’inquilino sfrattato per morosità ha tempo 90 giorni per saldare il debito nei confronti del proprietario di casa. Ciò nonostante, l’abbandono dell’immobile può richiedere tempi più lunghi, soprattutto nei casi di famiglie con disabili a carico.

Cosa cambia con la riforma Cartabia nel processo civile?

La riforma Cartabia ha introdotto importanti cambiamenti nel processo civile italiano, mirati a rendere il sistema più efficiente, veloce e accessibile per i cittadini. Tra questi figurano, ad esempio, l’utilizzo delle tecnologie digitali, la semplificazione delle procedure e la promozione della mediazione.

Come opporsi ad uno sfratto per morosità?

L’opposizione allo sfratto per morosità può essere esercitata dall’inquilino presenziando alla prima udienza prevista per la convalida dell’atto giuridico. La contestazione può essere presentata dal conduttore (anche in maniera verbale) oppure dal suo legale di riferimento. Se il giudice ritiene che l’inquilino abbia delle buone ragioni per opporsi allo sfratto, allora si avvia il giudizio di cognizione, in cui le parti dovranno arrivare ad un accordo, altrimenti l’opposizione decade.

Quante mensilità non pagate per sfratto?

Secondo la legge, per avviare la procedura di sfratto basta che l’inquilino non abbia pagato il canone di affitto anche per un solo mese. Ciò nonostante, è importante che l’inadempimento si sia protratto per almeno venti giorni dalla scadenza prefissata nel contratto d’affitto. A quel punto, il locatore avrà diritto ad agire contro il conduttore moroso.



Fonte Idealista.it

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