Wonderwoods Vertical Forest, il nuovo bosco verticale di Stefano Boeri in Olanda

  • 4 mesi ago
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Immobiliare wonderwoods tower1 vertical forest designed by stefano boeri architetti 4 Wonderwoods Vertical Forest, il nuovo bosco verticale di Stefano Boeri in Olanda


Stefano Boeri, è il caso di dirlo, semina ormai boschi verticali ovunque può. Segnale che la formula piace, dopo il Easyhome Huanggang Vertical Forest City Complex, la Trudo Vertical Forest di Eindhoven, un altro progetto sorge nei Paesi Bassi, emulo del più noto dalle nostre parti, il Bosco Verticale di Milano. I due primi alberi sono stati piantati sulla Wonderwoods Vertical Forest, il nuovo progetto olandese firmato dallo studio Stefano Boeri Architetti che declina la tipologia progettuale del Bosco Verticale per la città di Utrecht e che la renderà ancora più verde e innovativa dal punto di vista architettonico.

Un albero di ribes e un pero corvino sono stati i primi dei 300 alberi che saranno distribuiti nelle vasche sulla facciata, nei giardini pensili e nei giardini interni.

Il progetto Wonderwoods è costituito, nel complesso, da due torri, alte rispettivamente 105 e 70 metri, che ospiteranno residenze e uffici. La torre più alta, Wonderwoods Vertical Forest, sarà caratterizzata da una forte integrazione con la natura vivente e vedrà il suo completamento nell’estate del 2024.

Wonderwoods Vertical Forest accoglierà 200 appartamenti di varie tipologie e per diverse utenze e 15.000 metri quadrati di uffici. La torre ospiterà sulle facciate circa 10.000 piante e 300 alberi di 30 specie diverse, equivalenti alla vegetazione di un ettaro di bosco: un vero e proprio ecosistema urbano, ispirato alla vegetazione del Parco Nazionale Utrechtse Heuvelrug, in grado di produrre circa 41 tonnellate di ossigeno ogni anno.

La manutenzione di questo Bosco Verticale, i cui alberi provengono dai vivai Van den Berk, sarà affidata al Royal Ginkel Group e a un gruppo di ‘flying gardener’ che si caleranno dalla cima dell’edificio per la cura del verde, come accade oggi nel Bosco Verticale di Milano.

Gli alberi e gli arbusti assorbono CO2, restituiscono ossigeno e catturano polveri sottili, purificando l’aria urbana. Inoltre le piante smorzano l’inquinamento acustico della città e d’estate l’ombra delle chiome riduce l’effetto isola di calore, abbassando la temperatura sulle facciate e all’interno dell’edificio, con un impatto significato sul microclima locale, sul benessere degli abitanti e sul risparmio energetico legato al condizionamento dell’aria. In questo modo, il modello di Bosco Verticale rappresenta un modo efficace e significativo per migliorare la qualità dell’aria e delle città, con un impatto positivo sulla salute pubblica e sulla riduzione dei consumi energetici.

 



Fonte Idealista.it

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